In un angolo della libreria, in pochi ripiani dove si incontrano saggi di ricerca filosofica o personale e testi che provano a proporre una riflessione di senso per il nostro mondo, per quello che siamo o che siamo insieme agli altri, trovano posto anche testi che indagano la spiritualità e la fede.
E’ un angolo che amo molto perché, insieme a questi, vi sono collocati libri un po’ inclassificabili in quanto al genere (croce e delizia di librai e bibliotecari!), che sono veri e propri tesori, inesauribili fonti di riflessione per chi ha la fortuna di incontrarli lungo il proprio cammino.
Anche Shekhinah nasce così, da un incontro con l’ultimo lavoro di Giancarlo Gaeta, In attesa del Regno pubblicato dall’editore Quodlibet, o meglio, per essere precisi, dall’ascolto del dialogo che si è svolto intorno ai temi del libro tra l’autore e Felice Cimatti, conduttore della trasmissione di RadioRai3 “Uomini e Profeti” andata in onda il 5 novembre del 2022 ed ascoltabile qui.
La conversazione, ricca ed appassionata, ha acceso in me il desiderio del dialogo intorno alle tematiche ascoltate e della condivisione in un momento di ricerca ed approfondimento in linea con quanto la libreria costruisce in città e nel territorio.
Un momento che fosse per ciascuna persona, ma anche per tutte le persone insieme.
Mi hanno aiutato a costruire questo momento due persone competenti in materia e a me care e così, insieme a loro, l’idea primigenia è evoluta in qualcosa di più significativo: Alessandra Marcuccini e Silvia Centanni. Senza di loro il mio desiderio non avrebbe avuto gambe e concretezza.
Lo abbiamo intitolato con una parola ebraica di cui non conoscevo il significato, dal suono ampio ed evocativo: Shekhinah.
Più o meno significa: la manifestazione, la presenza dello Spirito sulla terra, e mi sembra che già questo sia di buon auspicio al nostro impegno.
francesco
Il termine ebraico Shekhinah deriva dal verbo Shakhan, dimorare, e può essere reso alla lettera con “dimora”, “abitazione”. Non si trova nella Scrittura ma è stato coniato dai rabbini per esprimere una convinzione nata dalla lettura del testo sacro: lo Spirito di Dio dimora nel mondo e il mondo è capace di accogliere la divina presenza. Senza entrare nel merito delle visioni bibliche e teologiche, c’è una prospettiva umana che può essere aperta: il mondo è una realtà abitata dal visibile e dall’invisibile.
Provando a esprimere questa consapevolezza in termini ampi, si potrebbe dire che riconoscere il mondo come dimora dello Spirito significa riconoscerlo abitato dal mistero, da ciò che sfugge alla presa e al possesso e che rimanda a quel regno della libertà verso il quale continuamente è necessario camminare. Perché come il mondo, ogni essere umano è dimora del mistero.
Questa tematica affascinante ha mosso i nostri primi passi e ha fatto nascere il desiderio di aprire uno spazio di confronto e di iniziare una ricerca che ci porti a vedere e vederci in modo più profondo, più autentico, nel dialogo con ogni persona che abbia desiderio di ricerca e che abbia a cuore l’umano nella sua complessità.
Aprire vie, costruire sentieri di ricerca e una dimora dove sostare per pensare e sentire che insieme possiamo camminare verso mondi di luce e comprendere come attraversare il nostro tempo così complesso ma anche così ricco di prospettive.
Shekhinah vuole farsi dimora di questa possibilità.
Ringrazio Francesco per aver aperto la sua libreria a un tema così bello e desueto negli spazi laici, Silvia Centanni e Gianni Giacomelli per il tempo bello insieme, condiviso fin dai primi passi, che ha consentito a un sogno di prendere forma e avere realizzazione.
E ringraziamo insieme Giancarlo Gaeta e Antonella Lumini, graditi ospiti, per aver accettato con entusiasmo l’invito.
Infine, tutti coloro che vorranno partecipare all’iniziativa per fare con noi il primo passo di un cammino che potrà snodarsi nel tempo, scommettendo con noi che parlare dell’essere umano e della sua dimensione spirituale significhi procedere nel cammino verso la libertà.
Shekhinah si svolgerà nel pomeriggio di sabato 21 ottobre
presso la Sala Maggiore della Biblioteca Planettiana di Jesi (AN).
L’incontro seguirà il seguente programma:
15.00 – accoglienza
15.30 – intervento di Gianni Giacomelli,
Di che luce sei? Emersioni della luce interiore nella Bibbia
16.30 – intervento di Antonella Lumini,
Silenzio e solitudine per una spiritualità incarnata
17.30 – pausa
17.45 – intervento di Giancarlo Gaeta,
Il cristianesimo ad un transito storico
18.30 – Vocabolario condiviso
19.30 – conclusione
Per partecipare all’incontro si richiede un contributo di 10 euro.
Per informazioni e prenotazioni è possibile
telefonare allo 0731204853
o inviare una mail a libreria@giraevolta.it
E’ gradita la presenza all’intero pomeriggio.
Nel corso della manifestazione sono stati registrati, in maniera non professionale, gli audio dei tre interventi.
Ora è possibile riascoltarli ai seguenti link.
Buon ascolto.
Intervento di Gianni Giacomelli, Di che luce sei? Emersioni della luce interiore nella Bibbia
Intervento di Antonella Lumini, Silenzio e solitudine per una spiritualità incarnata
Intervento di Giancarlo Gaeta, Il cristianesimo ad un transito storico
Gianni Giacomelli, nato nella Provincia di Belluno, è priore del Monastero Camaldolese della Santa Croce di Fonte Avellana, situato alle pendici boscose del monte Catria, nel Comune di Serra Sant’Abbondio (PU). Ordinato sacerdote nel dicembre 2008 dal Vescovo Trasarti nella Cattedrale di Fano, nel 2011 è stato nominato nuovo Priore di Fonte Avellana. Ha effettuato studi classici e frequentato la facoltà di Giurisprudenza. Ha operato in una comunità per disabili. Dopo l’ingresso in monastero ha conseguito il master in Teologia Cattolica a Strasburgo (Francia) con un mémoire sul fenomenologo francese Michel Henry, Per una soteriologia immanente. È appassionato di filosofia e di opera lirica, teatro, poesia e psicanalisi di cui tiene corsi e seminari
Antonella Lumini, nata a Firenze dove vive, dopo studi filosofici si è dedicata allo studio della Bibbia e di opere di spiritualità. Da oltre quaranta anni porta avanti in ambito cattolico un percorso di silenzio e solitudine al di fuori di monasteri o altre istituzioni, ispirandosi alla pustinia (deserto in lingua russa), vocazione al silenzio della tradizione ortodossa. Ha lavorato presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze occupandosi di libri antichi. Partecipa a incontri di spiritualità a Firenze e in altre città italiane. Conosciuta come eremita metropolitana, preferisce definirsi semplice battezzata custode del silenzio. Scrive articoli su quotidiani e riviste.
Tra le sue ultime pubblicazioni segnaliamo: Memoria profonda e risveglio, LEF, 2008 e 2021; La custode del silenzio (insieme a Paolo Rodari), Einaudi, 2016; Monachesimo interiorizzato, tempo di crisi, tempo di risveglio, Paoline, 2021; Dalla comunità alla comunione. Insieme sulla vita della vita, Paoline, 2023; Dentro il silenzio. Viaggio nell’interiorità, Lindau, 2023.
Giancarlo Gaeta ha insegnato “Storia del cristianesimo antico” e “Storia delle religioni” presso l’Università di Firenze. I suoi studi hanno riguardato l’esegesi del Nuovo Testamento e la storia dell’interpretazione delle Scritture. Ha curato un’edizione commentata dei Vangeli pubblicata nei Millenni Einaudi nel 2006 e in edizione tascabile nel 2009. Nello stesso anno è apparso, sempre per Einaudi, Il Gesù moderno, col quale ha preso posizione nel dibattito intorno alla ricerca contemporanea sulla vita storica di Gesù. Per Adelphi ha curato l’edizione italiana in quattro volumi dei Quaderni di Simone Weil e di altre sue opere. Una raccolta degli studi su Weil è apparsa nel 2018 da Quodlibet (Leggere Simone Weil). Del 2008 è una raccolta di saggi sul pensiero filosofico e religioso del Novecento pubblicato da Scheiwiller (Le cose come sono. Etica, politica, religione). Ultimamente ha raccolto in due volumi saggi ed articoli sul primo cristianesimo (Il tempo della fine. Prossimità e distanza della figura di Gesù, Quodlibet 2020) e sul cattolicesimo contemporaneo (In attesa del Regno. Il cristianesimo alla svolta dei tempi, Quodlibet 2022).
Questa immagine è il risultato del vocabolario condiviso dai partecipanti nel corso del pomeriggio di Shekhinah.
Li ringraziamo di cuore per la condivisione.